Realizzazione siti, cosa c’è da sapere?

Creare un sito web significa mettere in Rete tutte le informazioni inerenti alla propria attività che si svolge. Internet è ormai un grande catalizzatore perché tutto viaggia sul web e non esserci significa ormai non esistere. Per questo motivo, per la realizzazione di siti a Roma è utile farsi consigliare da agenzie di comunicazione e affidare a loro il lavoro da svolgere, per non correre pericoli ed evitare problemi.

Fattori essenziali di un sito web

Un sito internet presenta diversi aspetti da approfondire: grafica, contenuti e web marketing. La grafica serve per dare il giusto orientamento all’internauta perché la confusione presente in home page potrebbe indurre lo stesso utente a cambiare portale. Da non sottovalutare infatti che la durata media su una pagina web è di pochi secondi: quindi proprio in quegli attimi bisogna catturare l’attenzione dell’internauta. Il discorso relativo ai contenuti chiama in causa invece la SEO (Search Engine Optimization): in questo un ruolo chiave lo ha la keyword, la parola attorno alla quale ruota tutto il progetto. La keyword va scelta in funzione di quelle che sono le richieste sul mercato e non deve essere una parola già troppo trattata, con il rischio che il nostro portale andrebbe ad aggiungersi in un settore già troppo inflazionato.

Web marketing, cosa è?

Infine, il web marketing, ossia tutte quelle strategie che servono per migliorare il posizionamento del sito web e per diffondere le url delle pagine web. Uno dei sistemi più vantaggiosi è Google Adwords che permette di essere tra i risultati sponsorizzati dal motore di ricerca (quelli in giallo per intenderci) quando l’utente digita le parole chiave da noi scelte. In questa scelta va fatta molta attenzione perché bisogna valutare se optare per il maschile anziché per il femminile così come il singolare anziché il plurale. Nel web marketing rientrano anche altri progetti come l’article marketing, i banner pubblicitari e i guest post.

Update Google Panda : ecco le ultime novità

I rumors inziali hanno, come riportato da IlGeek, ricevuto conferme ufficiali  :
il 27 febbraio scorso sul blog Inside di Google é comparso un articolo che ha ufficializzato il nuovo e tanto temuto aggiornamento dell’algoritmo di Google Panda che, quindi, giunge alla versione 3.3.

Ma cosa é cambiato? Quali sono le ulteriori novità introdotte da quest'ultimo Panda Update.
In teoria, il post di Google cita solo una piccola parte degli update che sembrerebbero ancora in divenire, ma all'interno dell'elenco che annovera già 40 elementi importanti, c'è una sezione chiamata Link Evaluation su cui google si sbottona poco, ma che sembra diventare di importanza vitale per il SEO e per tutti i webmaster che ci lavorano.

In primis si parla del tag title che ha da sempre rivestito un'importanza basilare per il SEO e che sembra assurmene ancora di più.
Poi sembra che la posizione dei vari links all'interno dei post cominci a diventare una discriminante non trascurabile con particolare importanza per i links che sono inseriti ad inizio articolo a discapito di quelli inseriti in sidebar o nel footer o nella parte bassa dei contenuti.

Da ultimo, ma non meno importante, sembrano esser stati penalizzati come ranking la content farm, i vari aggregatori e i siti di comunicati stampa. Quest'ultima novità era già nell'aria, ma ora sembra davvero essere realtà e l'impatto a livello seo non è da poco.

Pertanto, in relazione di questi ultimi update, sembra poco proficuo continuare a investire si siti di article marketing e aggregatori, mentre invece occorre puntare su Guest Post pubblicati su blog e siti ad alto PR e Ranking.

Linkbuilding in una strategia di SEO e Social Media

SEO e Social Media sono i due aspetti fondamentali di una strategia volta a promuovere un sito web e a farne incrementare le visite, anche nel lungo periodo. Le due strategie (SEO e Social Media) devono essere portate avanti insieme, per non far perdere di efficacia né all’una né all’altra strategia. Ad esempio, puntare molto sul social media marketing, trascurando la seo, è un’occasione persa per far raggiungere al sito tutta la sua audience potenziale.

Lo stesso vale per la seo. Scrivere ad esempio articoli ottimizzati seo può essere una strategia vincente per far arrivare sul sito numerosi visitatori mediante i motori di ricerca. Scrivere articoli ottimizzati seo vuol dire anche scrivere articoli per i lettori, mettere a disposizione contenuti di qualità. Anche in questo caso, non implementare una giusta strategia di social media marketing fa perdere efficacia agli sforzi fatti in ambito seo, che rischiano in questo modo di non essere pienamente ripagati. Ecco quindi che una linkbuilding “social” può aiutare il tuo sito nei tuoi obiettivi di posizionamento seo.

Linkbuilding e social media

La linkbuilding è forse una delle attività meno amate dai webmaster, ma allo stesso tempo più utili per un buon posizionamento seo. La linkbuilding comprende infatti diverse attività tristemente note per  la loro relativa ripetitività, come l’inclusione del sito nelle directory, ma anche attività più interessanti, come la pubblicazione di articoli in siti di article marketing, lo scambio link con siti di qualità, ecc. Tenendo presente che anche i diversi motori di ricerca stanno diventando sempre più social (da Google a Bing), presentando risultati aggregati dai vari media sociali, vediamo come anche il linkbuilding può diventare una attività che esce dalle solite attività di routine.

Guest blogging

Sto parlando di guest blogging vero e proprio non di siti di article marketing: hai mai pensato di pubblicare un post in un blog o in un sito che tratta argomenti simili ai tuoi? In questo momento è forse una delle strategie più efficaci di posizionamento seo, visto che Google ha deciso di dare battaglia alle content farm, per cui se già i link da siti di articoli e comunicati stampa avevano un peso relativamente basso per il posizionamento, in prospettiva lo avranno sempre meno (soprattutto se la pubblicazione degli articoli non è controllata). Un buon articolo con un paio di back link, pubblicato in un blog affine al tuo ha un valore senz’altro più elevato, e se il contenuto è di qualità aumenterà la reputazione del tuo sito, oltre che le probabilità che il post sia condiviso sui social media.



Commenti su blog e forum

Commentare sui blog e i forum è una attività che richiede tempo, soprattutto per crearsi una buona reputazione all’interno di un forum o di blog che raccolgono ampie e attive comunità. Per far sì che i link pubblicati all’interno di un forum siano accettati dagli altri utenti e non interpretati come spam e semplice autopromozione occorre guadagnarsi la fiducia degli altri utenti e pubblicare un link che sia on topic. Una volta conquistata la fiducia della community, se il forum o il blog offrono link dofollow si persegue anche un fine di posizionamento seo.

Linkbuilding su Squidoo e Social Media

Seguendo gli obiettivi di social media optimization e posizionamento seo, ti puoi creare una Squidoo lens. Squidoo non è ancora conosciutissimo in Italia, ma è molto apprezzato dai seo. Crearsi una Squidoo lens non solo ti garantisce una maggiore visibilità sul web in virtù della sua indicizzazione, ma ti regala anche un bel po’ di link dofollow. Restando in ambito social media, aggiungo che anche i link nofollow dei social cominciano ad avere un peso sul ranking e il posizionamento nelle serp.

In definitiva, se produci contenuti ottimizzati seo, questi potranno essere più facilmente trovati sui motori, ma se sono anche di qualità genereranno in maniera naturale link da altri siti, blog e media sociali. Ed anche il tuo page rank potrà avvantaggiarsi della tua strategia di linkbuilding basata sui contenuti.

Un piano di web marketing aziendale: sito internet e indicizzazione sui motori di ricerca (SEO)

Un piano di web marketing aziendale parte necessariamente con la realizzazione del sito web aziendale e la sua ottimizzazione, in chiave SEO, affinché venga indicizzato al meglio sui motori di ricerca. Ecco gli 11 fattori che ho tenuto in considerazione nella fase di realizzazione e di organizzazione di un sito aziendale, come primo step di un piano di web e social media marketing più completo.
  1. Denominazione e descrizione del sito sui motori di ricerca: Google, Yahoo, Altavista, Bing, ecc. Verificare l'associazione di esse alla keyword digitate e alle pagine del proprio sito risultanti.
  2. Keyword da utilizzare sul sito: attinenza all'attività svolta + volume di ricerca globale della parola su Google
  3. Evitare i contenuti in Flash, in quanto non indicizzabili
  4. Inserire le keywords anche nell'URL delle pagine interne
  5. Inserire i TAG
  6. Non dimenticarsi contenuti multimediali (video, foto, ecc), anche integrati nelle pagine (embedding)
  7. Molto importanti sono gli anchor text e i link, che devono contenere le keyword selezionate
  8. Contemplare menù aperti e mappa del sito
  9. Keyword evidenziate in grassetto
  10. Link dall'esterno: sono uno dei fattori più importanti, soprattutto se provengono da siti autorevoli (evitare gli scambi di link)
  11. Commenti e feed-back

Prossimamente ripercorreremo le prossime tappe di un piano di web e social media marketing aziendale.


Un saluto a tutti!

Consigli SEO per blogger: ottimizzare i contenuti

Cominciamo con una domanda: ha ancora senso ottimizzare i blog post per i motori di ricerca? La risposta è sì, ma non è così scontata.

Tutto inizia da un post del noto Copyblogger dal titolo SEO Copywriting is dead. Come al solito, il titolo è provocatorio, ma segnala comunque la fine del SEO copywriting tradizionale, basato per lo più sulle sole parole chiave e su passati metodi di funzionamento dei motori di ricerca.

Google: Android o umano?

Lo sappiamo, Google cerca di premiare i contenuti migliori, quindi per prima cosa occorre scrivere testi per gli esseri umani, non per i motori di ricerca. Occorre quindi che i contenuti siano di valore e ben leggibili, senza ripetere in maniera ossessiva le keyword. Questo potrebbe infatti portare ad una penalizzazione da parte di Google, che considererebbe la nostra pagina come una sorta di "webspam", ossia un tentativo di manipolare i risultati del motore di ricerca: una pratica classificata come keyword stuffing.

Le parole chiave (e la relative densità e prominenza) sono poi solo una parte dell'ottimizzazione SEO. Si può lavorare infatti su molti altri aspetti, tra cui:

- la qualità dei contenuti;
- l'ottimizzazione di eventuali contenuti non testuali;
- link e anchor text.

Meglio quindi scrivere per prima cosa buoni contenuti pensati per i lettori e solo alla fine utilizzare qualche accorgimento SEO. Kiesha Easley addirittura suggerisce di non cercare nemmeno di individuare subito le parole chiave del nostro post: solo quando è terminato possiamo utilizzare lo strumento per le parole chiave di Google per individuare quelle keyword da usare nel testo e nel titolo del post.

SEO per titoli e permalink

I consigli di Kiesha Easley sono originali anche per l'ottimizzazione dei titoli. Le keyword sono importanti per il titolo, ma anche questo deve essere scritto per i lettori: meglio quindi un titolo chiaro ed originale e che inviti gli utenti a leggere il post, piuttosto che un titolo troppo "forzato" sulle parole chiave. Se non possono essere inserite nel titolo, le keyword del titolo le possiamo quindi inserire nel permalink, ossia nell'url dell'articolo.

Quindi: prima i contenuti e poi l'ottimizzazione. E anche se gli accorgimenti SEO non ci danno risultati, possiamo prendere spunto da Google Analytics: troveremo sempre qualche particolare parola chiave a cui non avevamo mai pensato su cui lavorare e produrre contenuti semanticamente correlati.

Web 2.0 al servizio delle imprese

Qui puoi trovare la prima parte dell'articolo

Innanzitutto dovremo prendere in considerazione la nostra presenza su Facebook. Si dovrà quindi iniziare avendo bene in mente il genere di identità che vogliamo conferire alla nostra azienda e comunicarla all'esterno. Non dimentichiamoci che il web rappresenterà un crocevia essenziale soprattutto per la Brand reputation. Un altro obiettivo preliminare che il web consente di raggiungere con ottimi risultati è quello di instaurare rapporti diretti con i consumer attraverso i feedback ed i consigli che ci perverranno, comprese le critiche, e grazie all'assistenza, diretta ed indiretta, che i nostri clienti riceveranno, si pensi per quest'ultima ai forum organizzati dagli utenti. Sottovalutata ma in fase di espansione è la possibilità di B2B, di aprire partnership e collaborazioni con altre aziende. Per questo è determinante che l'azienda sia su su Linkedin, il social network professionale strutturato proprio per creare reti fra professionisti e fra imprese.

A questo punto sarà importante lavorare sui blog di settore, favorendo un word of mouth copioso e positivo, senza puntare sui propri prodotti e sulla promozione del proprio brand. In molte aziende stanno seguendo la strategia di affiancare al proprio sito, che assume la funzione di “organo istituzionale”, un blog, divulgativo e partecipativo, che non propone i propri prodotti ma che intende informare, condividere e far conoscere quel settore. E' quindi essenziale che il blog non venga avvertito come uno strumento aziendale di propaganda. Si veda per esempio il blog Capelli Da Vivere o il blog di Lago Arredamenti.

L'importanza di avere un blog di riferimento è anche data dalla sua facilità di inserimento all'interno dei processi di web and social media marketing, dal SEO e SEM al circuito di social media su cui possono essere condivisi i contenuti al circuito dei blog.

Un consistente sviluppo stanno evidenziando i Geo Social Network, quei social network che consentono la geolocalizzazione dell'utente, come per esempio Foursquare, Google Latitude e Locassa, ma anche lo stesso Buzz. Sapere dove sono i propri utenti può essere interessante, consentendo di targettizzare anche geograficamente il target. Soprattutto se sono da noi, nella nostra azienda, può essere fonte importante di pubblicità! Interessante in quest'ottica è premiare i clienti che hanno contribuito in maniera importante a migliorare o consolidare sul web la brand reputation.


Questi sono i 5 consigli utili per chi inizia per la prima volta una campagna di social media marketing:


1. Definire gli obiettivi, cioè cosa voglio ottenere dalla campagna: brand reputation, immagine, feedback, nuovi clienti, ecc

2. Scegliere i mezzi da utilizzare: Facebook, Linkedin, Twitter, blog, Flickr, Youtube ecc.

3. Definire la strategia da perseguire che dovrà tener conto delle caratteristiche di ciascun social media o blog, e dei contenuti si vorranno trasmettere su ciascuno di essi (sarebbe interessante inaugurare la propria campagna con un escamotage, es. una promozione, una discussione, un'iniziativa, ecc.)

4. Predisporre uno staff che monitori la campagna, aggiorni i contenuti e risponda alle domande. E' necessario seguire al meglio tutte le attività per non lasciar trapelare un senso di abbandono o frettolosità avvertito molto negativamente dall'utente.

5. Valutare i risultati ottenuti in termini di visibilità, di brand reputation, di nuovi contatti e di feedback ed effettuare una riflessione critica prima di mettere troppa carne al fuoco.

Alla prossime puntate in cui descriveremo una campagna su Facebook!

Sociologia di Twitter

Quanti sono gli utenti di Twitter? Da chi viene utilizzato? E per quali scopi? Qual è lo stato degli altri social media (Facebook, Myspace, LinkedIn, ecc.)?

Se ti sei posto tutte queste domande, troverai probabilmente risposta nel migliore lavoro in italiano disponibile in rete sull'argomento, ossia le slide prodotte da Davide Bennato, noto sociologo, ricercatore studioso dei social media, blogger.



Interessante come emerga il profilo degli utenti di Twitter e soprattutto l'uso che ne viene fatto: come strumento di condivisione informazioni e link, di ricerca di informazioni, ma anche di presenza sociale. Twitter insomma sarebbe un luogo in cui circolano le notizie, anche in maniera virale, ma che non funziona come un social network.

E infine, ho trovato interessanti un paio di dati su Twitter:

  • la sua crescita sembra rallentare (ma si tratta di dati del 2009);
  • una piccola percentuale di utenti (5%) è responsabile del 75% dei tweet.

Insomma, anche se  Twitter cresce come numero di utenti (iscritti), sembra che molti abbandonino lo strumento o comunque ne facciano un uso saltuario.

Per saperne di più: le statistiche segrete di Twitter